COME L’AI RIVOLUZIONA L’ONCOLOGIA: LE PROSPETTIVE DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Cancro e intelligenza artificiale: criticità e problematiche
- Il deep learning sviluppa un algoritmo che riconosce le caratteristiche di determinate malattie grazie alla grossa mole di informazioni raccolte;
- La diagnosi precoce tramite tac è uno strumento diagnostico che ha diminuito la mortalità causata dal cancro ai polmoni grazie alla gestione di pazienti con diverso grado di rischio. Per ciascun gruppo viene impostato un piano di follow-up dedicato che può non essere perfetto;
- Un nuovo studio applica l’intelligenza artificiale per combattere il cancro di pazienti fumatori provando ad abbassare la percentuale di esiti inesatti. I risultati dello screening confermano l’utilità dell’AI per la sua accuratezza (esatta al 94%) che supera o equipara le performance dei radiologi;
- Nonostante l’intelligenza artificiale di Google sia riuscita nell’impresa di abbassare i tassi di falsi positivi e negativi, questa tecnologia non nasce per sostituire il medico professionista. Il controllo umano è ancora indispensabile dal momento che, applicando a tutto tondo un algoritmo impreciso, gli errori si espanderebbero a macchia d’olio e avrebbero conseguenze anche catastrofiche. Al contrario, il singolo errore umano può rimanere limitato a poche situazioni.
FOCUS SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE NELLA MEDICINA
Intelligenza artificiale ed esseri umani a confronto
Recentemente Neurology Genetics ha messo a confronto il “pensiero” di Watson di IMB con quello di un team di medici specialisti. Lo scopo della ricerca era quello di diagnosticare e trattare un tumore al cervello in un paziente di 76 anni. In pochissimo tempo l’intelligenza artificiale ha riconosciuto la tipologia di tumore e ha avanzato una proposta di trattamento, mentre il team di medici avrebbe impiegato molto più tempo, proponendo però un trattamento forse più efficace. Quindi, anche se l’intelligenza artificiale è indubbiamente più veloce nella diagnosi e nella terapia, le decisioni dei medici sono riuscite a fare collegamenti che la macchina non è ancora in grado di fare.
In Italia, il centro di ricerca Human Technopole, ancora in via di sviluppo, prevede un centro di Data Science che svilupperà algoritmi di analisi dei dati dei pazienti.
L’intelligenza artificiale sostituirà quindi i medici nella lotta contro il tumore? Certamente no, visto che Watson di IBM non è ancora riuscito a distinguere differenti forme di tumore. Il software consiglia i trattamenti in base alle proprie conoscenze, che sono basate a loro volta sulle conoscenze umane. Watson for Oncology è quindi ancora in una fase infantile di sviluppo, ma presto potrebbe essere in grado di guidare i medici nelle terapie di 12 tipi di tumori. Anche se non crea nuove conoscenze da solo, Watson può imparare e ha delle potenzialità enormi ancora da esplorare del tutto. In un certo senso è come se l’AI fosse affetta da malattie gravi e anche se assimila alcune competenze, poi non è in grado di applicarle in altre settori.
In Australia dei ricercatori stanno utilizzando dei dati mammografici per “insegnare” all’AI a individuare schemi che possono sfuggire a un medico umano. I risultati sono accurati, dal momento che la tecnologia è la stessa utilizzata da Siri, l’assistente Apple e altri dispositivi hi-tech.
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