Adottata in tutta Italia nel 2016, la ricetta elettronica è il nuovo strumento con cui il medico prescrive le medicine e le visite specialistiche online, senza più servirsi del classico modulo rosso. Vediamo insieme come funziona la ricetta dematerializzata e quali sono i vantaggi di questa nuova digitalizzazione nel settore sanitario.
Per sfruttare i vantaggi della ricetta elettronica il medico si collega al Sac (Sistema di accoglienza centrale tessera sanitaria) e inserisce il proprio numero identificativo, i dati del paziente, il medicinale o le visite richieste. Egli può anche inserire il problema di salute del paziente, eventuali esenzioni e il codice di priorità.
La ricetta elettronica dematerializzata verrà identificata con un codice nazionale univoco (numero di ricetta elettronica), che verrà fornito al paziente come promemoria cartaceo per il ritiro dei medicinali o per le visite sanitarie.
Il promemoria può essere utilizzato solo una volta ed entro 30 giorni dalla sua emissione, oltre i quali la ricetta viene bloccata dal sistema e perde la sua validità. Il farmacista, dopo aver visualizzato la prescrizione digitale grazie al numero di ricetta elettronica e al codice fiscale del paziente, consegnerà il farmaco richiesto.
Poiché la ricetta elettronica contiene i dati anagrafici del paziente, il farmaco o la visita specialistica ed eventuali esenzioni, il documento sanitario riporta un codice identificativo unico che consente al cittadino di utilizzarlo su tutto il territorio nazionale e di usufruire della prestazione anche in caso di smarrimento.
Il codice a barre identificativo NRE, che indica il numero della ricetta elettronica, è un numero unico che riporta una serie di 15 caratteri. Essi corrispondono al codice della regione e al lotto di riferimento. Grazie al codice a barre identificativo è possibile risalire alla prescrizione anche in caso di smarrimento della stessa, grazie alla tessera sanitaria del cittadino.
Con la ricetta elettronica è possibile acquistare un farmaco anche al di fuori della propria regione senza perdere il diritto alle esenzioni e senza variazioni di costo sul ticket.
Cosa cambia con il passaggio dalla prescrizione medica con modulo rosso a quella con la ricetta elettronica dematerializzata? Ecco i vantaggi.
Il medico prescrive farmaci, visite o esami per via telematica attraverso il Sistema di accoglienza centrale tessera sanitaria. Una volta generata la ricetta dematerializzata con codice nazionale univoco, il dottore consegna un promemoria cartaceo che serve per ritirare i medicinali, per eseguire l’esame medico o per prenotare gli accertamenti. Il promemoria funziona indistintamente e allo stesso modo in tutta Italia, purché utilizzato entro 30 giorni dall’emissione.
Con la ricetta elettronica è possibile richiedere l’erogazione di un massimo di 2 confezioni per farmaco. Fanno eccezione i pazienti con esenzione per patologia cronica, i quali possono ottenere fino a 6 confezioni per ricetta. Così i pazienti riusciranno a coprire un massimo di 180 giorni di terapia, purché il farmaco sia già utilizzato dal paziente da almeno 6 mesi.
Questa norma è valida solo per specifiche patologie croniche ed è compatibile con antibiotici in confezione monodose, medicinali somministrati per fleboclisi ed interferoni per chi è affetto da epatite cronica.
Per i medicinali stupefacenti può essere erogato un numero di confezioni sufficienti a coprire una terapia massima di 30 giorni. Solo per la prima prescrizione di un farmaco, o in caso di modifica della terapia, è consentita la prescrizione di un solo pezzo per ricetta. Fermo restando che uno stesso paziente non può ricevere più prescrizioni dello stesso farmaco nello stesso giorno, a meno che egli non debba completare un ciclo terapeutico entro 7 giorni.
La ricetta rossa non è ancora scomparsa del tutto, ma viene ancora utilizzata per alcune categorie di farmaci, come stupefacenti, sostanze psicotrope, medicinali che vanno ritirati presso la farmacia ospedaliera o consegnati durante le visite a domicilio.
La ricetta elettronica è diffusa quasi dappertutto nelle regioni italiane e il prossimo obiettivo è quello di adottarla anche per le prestazioni di specialistica ambulatoriale. È invece già stata del tutto completata la dematerializzazione delle ricette farmaceutiche.
A febbraio 2019 l’85,73% delle ricette farmaceutiche prescritte erano già in formato elettronico. La regione che detiene attualmente il primato è la Campania, dove il 94% delle ricette è online, con la completa eliminazione del supporto cartaceo e l’interconnessione fra il sistema tessera sanitaria e i medici, le farmacie e le strutture sanitarie.
A Trento il promemoria di carta è scomparso e il cittadino, previo consenso alle farmacie per l’accesso alle ricette elettroniche, può ritirare il farmaco anche solo esibendo la propria tessera sanitaria.
Poter fare a meno del foglietto rappresenta un vero vantaggio soprattutto per i pazienti con malattie croniche, che possono così evitare le lunghe attese in sala d’aspetto soltanto per ritirare la copia cartacea della prescrizione dei loro farmaci abituali.
Per eliminare del tutto il promemoria andrebbe però prima individuato un sistema sicuro che consenta al farmacista di dispensare il medicinale anche quando non riesce ad accedere alla ricetta elettronica a causa di problemi alla linea o al computer.